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Valencia te quiero!!!

tommy-101

15 Marzo 2007…

Questa è la data in cui per la prima volta mi sono recata in Spagna, più precisamente a Valencia.

La maggior parte di voi non è a conoscenza di cosa accade in tutta la Comunidad Valenciana nel periodo che va dal 15 al 19 Marzo, ed è per questo che voglio dedicare una pagina a questa regione  che ho imparato a conoscere, apprezzare ed ammirare.

In questa settimana la vita a Valencia cambia radicalmente. Non sono le stesse persone quelle che si vedono in giro: sono di più, ma alcune anche mancano. Le abitudini cambiano, subentrano appuntamenti inediti nel resto dell’anno, gli orari subiscono un’ulteriore slittamento e i ritmi lavorativi si riducono all’osso.

Non è un’esagerazione: le tradizioni fallere hanno un forte influsso sulla vita dei valenciani, ma quando arriva il periodo della festa, tradizionalmente dal 15 al 19 di marzo, la città si trasforma. E come tutto quello che è netto e dirompente, non può che scatenare reazioni forti. I valenciani si dividono in due categorie: quelli di spiccata fede fallera, che trovano massima realizzazione nei giorni della festa, e quelli che invece non se la vivono per niente e che in quel periodo preferiscono andarsene, anche perché continuare il proprio stile di vita è pressoché impossibile (moltissime strade chiuse al traffico e luci “tipo natale” ma moltiplicate all’ennesima potenza – vedere qualche foto piú in basso -, impossibilitá di dormire per il caos a tutte le ore e per la famosa “despertá“, ovvero una mascletá mattutina – ore 8 – che tutti i casal accendono).  A questi si aggiungono i turisti, ovviamente attratti da tutte le particolarità che la festa offre.

Una Falla, letteralmente, è un piccolo gruppo di case, una contrada potremmo dire; in tutta la provincia ce n’è qualche centinaio. Ognuna di queste Fallas si concentra intorno a un Casal Fallero, un edificio pubblico dove le genti della Falla si possono riunire per organizzare gli eventi e soprattutto per divertirsi, cosa che succede durante tutto l’anno. Ognuno di questi gruppi prepara una statua allegorica, che prende indirettamente anch’essa il nome di Falla, rappresentante uno spaccato della vita cittadina. Le statue di ogni gruppo sono in competizione tra loro: alla fine della festa sarà eletta quella vincitrice. La rivalità è così accesa che vengono organizzati turni di sorveglianza notturni intorno a quelle più importanti. La notte finale però, oltre a decretare il vincitore, vede il suo culmine nel momento più spettacolare: la Cremà. Il rapporto col fuoco nelle terre valenciane è molto forte, e testimonianza ne sia l’ultimo passo della festa de Las Fallas, quando queste statue vengono date alle fiamme, generando uno spettacolo di grande impatto e fascino.

Tutto ciò che ho scritto può sembrare quasi surreale ma in realtà è tutto vero! Per me è stata una esperienza meravigliosa e per questo motivo ho deciso di ripeterla anche questo anno ma questa volta in un’altra città, attraverso il gemellaggio Cecina-Sagunto, che mi ha permesso di vivere la festa de las Fallas come una fallera.convar123

Ed è qui che ho conosciuto persone meravigliose con cui ho mantenuto contatti e stretta una vera amicizia come dovrebbe succedere tra due città gemellate ma che spesso non avviene.

Quindi dico grazie alla Fallera mayor e la Fallera mayor infantil, a las dama de la corte e a tutti i membri della junta fallera de Sagunt.

Se posso darvi un consiglio andate e vedrete che anche voi ne rimarrete affascinati.

 

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